Pietro Sharoff
(Pëtr Fedorovič Šarov)
All’arrivo in Italia nel 1929 dirige L’uragano di Ostrovskij, con Tat’jana Pavlova, ottenendo un enorme successo.
Il primo debutto a Milano è con La Signora X di A. Bisson al Teatro Filodrammatici nel gennaio 1931, segue lo stesso anno Nju di O. Dimov al Teatro Manzoni (5.2.1931). Nel 1931 dirige inoltre I giorni della vita di L. Andreev, L’albergo dei poveri di Gor’kij, La quadratura del circolo di V. Kataev, Giorno di ottobre di G. Kaiser. Nel 1932 dirige con T. Pavlova Il Revisore di Gogol’, Nina di B. Frank, Il matrimonio di Gogol’.
Il successo di questi spettacoli, testimoniato anche dalle recensioni positive e dagli elogi della critica, è tale che nel 1933 il regista decide di stabilirsi definitivamente in Italia.
Nel decennio 1933-1943 Šarov allestisce alcuni spettacoli rimasti esemplari nella storia della scena italiana: Zio Vanja (1932) e Il gabbiano di Čechov (1934); L’albergo dei poveri (1931) di Gor’kij, Il matrimonio e Il Revisore (1932) di Gogol’. In seguito mette in scena anche Dostoevskij e Tolstoj.
Nel 1938 fonda e dirige la Compagnia dell’Eliseo (di cui fanno parte A. Pagnani, G. Cervi, R. Morelli, P. Stoppa, C. Ninchi), con la quale mette in scena La dodicesima notte, Otello e altri.
E’ attore cinematografico e insegna recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia e ha diretto la Libera Accademia di Teatro. A lui è oggi intitolata l’Accademia Drammatica di Roma. In questi anni Šarov diventa una figura di riferimento anche per il teatro olandese.
Nel 1940 cura la regia de Il principe Igor di Borodin, che va in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 28 febbraio, con scene di Nicola Benois.
Scheda biografica
Nasce a Perm’ il 12 maggio 1886, a 18 anni si trasferisce a Mosca per frequentare la scuola del Teatro d’arte. Inizia la carriera teatrale a Pietroburgo nel Teatro-studio diretto da Mejerchol’d nel 1906, poi collabora con Evreinov e M. Ermolova. È allievo, aiuto regista e segretario di Stanislavskij. Si trasferisce a Char’kov dal giugno 1919 con tutta la compagnia teatrale e quindi a Tiflis, dove rimane fino al novembre 1920. Si reca in seguito a Costantinopoli, poi in Bulgaria, Jugoslavia, Austria e dal 1921 risiede a Berlino, pur lavorando in tournée all’estero. Nel 1923 è a Praga dove costituisce il “Gruppo di Praga degli artisti del teatro d’Arte di Mosca”. Nel 1924 si trasferisce a Parigi e lavora al teatro dei Campi Elisi, nel 1927 si sposta a Dusseldorf, come direttore capo del teatro.
Dal 1929 è in Italia, dove risiede dapprima a Roma, dal 1934 a Milano, all’Albergo Imperiale, Galleria del Corso, 3, e dal 1937 è di nuovo a Roma. E’ in contatto con Tat’jana Pavlova e con artisti italiani, quali Elsa Merlini, Alessandro Moissi, Kiki Palmer, Gino Cervi.
Viene naturalizzato italiano nel 1938, muore a Roma il 18 aprile 1969, ed è sepolto al cimitero acattolico di Testaccio.
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